QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER
Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani. Tutta? No. Un piccolo villaggio dell’Armorica resiste sempre e ancora all’invasore. Ma questo lo sappiamo dal 1959, anno in cui uscì la prima storia di Asterix, giusto? Ebbene, su Topolino n. 3146, in edicola dal 9 marzo, Tito Faraci e Silvia Ziche ci raccontano che Goscinny e Uderzo non ci hanno mai detto tutta la verità.
Poco lontano dal villaggio senza nome di Asterix e Obelix, più di duemila anni fa sorgeva un altro villaggio gallico, abitato da altrettanto irriducibili galli che non accettavano di sottomettersi a Giulio Cesare. Gli abitanti erano animali antropomorfi molto molto simili a nostre vecchie conoscenze: un topo piccolo e astuto, un gatto grande e grosso, un cane allampanato con la testa sempre tra le nuvole… Sono loro i protagonisti di Topolinix e lo scambio di galli.
A un anno di distanza dalla parodia-omaggio di Dylan Dog, Faraci torna a omaggiare su Topolino uno dei grandi classici del fumetto e della Bande Dessinée: Asterix. Come per Dylan Top, anche il numero con Topolinix presenterà una futile quanto piacevole variant cover che sarà distribuita nel circuito delle fumetterie, e portata in anteprima presso la fiera milanese Cartoomics (11-12-13 marzo).
Cambio di approccio
Dylan Top, la parodia di Dylan Dog pubblicata lo scorso anno, si basava sui punti in comune tra i due personaggi: entrambi detective sui generis, con un assistente strampalato e un amico commissario accompagnato da un ispettore babbeo. La trama ripercorreva passo passo L’alba dei morti viventi, la prima storia del personaggio Bonelli creato da Tiziano Sclavi, tanto che era possibile individuare a quali vignette di Stano si fosse ispirato Mottura.
Per Topolinix, invece, Faraci ha cambiato approccio, preferendo cogliere situazioni da avventure diverse e fonderle in un’unica storia che omaggia l’intero arco della produzione di Goscinny e Uderzo.
La trama, in breve, è la seguente (repetita iuvant: occhio agli SPOILER). Il capo Basettonix convoca il villaggio in riunione plenaria per annunciare la soluzione per proteggerli dai Romani: si organizzerà una spedizione nel villaggio vicino per chiedere al druido il segreto della pozione che rende invincibili. In missione vengono mandati Topolinix e Gambadilegnix, seguiti dal druido pasticcione Pippix. I tre vengono catturati dai soldati del generale Nero, che, scambiandoli per gli abitanti dell’altro villaggio, li obbliga a preparare la pozione per i suoi legionari. Grazie all’astuzia di Topolinix e agli intrugli di Pippix i nostri riusciranno a fuggire dal campo romano e tornare al proprio villaggio.
La trama richiama Asterix il gallico (la prima avventura, pubblicata a puntate su Pilote nel 1959 e in albo nel 1961), in cui i Romani catturano il druido Panoramix per ottenere il segreto della pozione, ma in realtà non ne è una parodia precisa. Faraci ha fatto il verso alla summa del filone delle avventure “casalighe” dei galli, ambientate in Armorica e incentrate sulla difesa del villaggio, come Il duello dei capi, La zizzania, La Obelix Spa, La rosa e il gladio o il più recente Il papiro di Cesare.
I protagonisti
Quando si ha a che fare con una parodia, uno degli aspetti più divertenti per il lettore è scoprire come sono stati abbinati i personaggi della serie omaggiante e di quella omaggiata. Nel nostro caso, la sovrapposizione tra Topolino e Asterix è abbastanza semplice. Protagonisti delle rispettive serie, piccoli, astuti, la scelta è obbligata.
Non altrettanto scontata è invece la scelta di affidare Obelix a Gambadilegno. I due hanno in comune in realtà soltanto la stazza. È vero che Gamba non è un genio, ma nemmeno è lento come Obelix; inoltre, da bravo bandito, sa essere subdolo e malizioso, mentre il grosso gallo è tra i personaggi più candidi e ingenui dell’intero immaginario fumettistico francese.
Avere dunque affidato a Gamba la parte della spalla di Topolinix ribalta completamente il rapporto tra i due protagonisti. Asterix e Obelix sono l’emblema della coppia di amici che si completano a vicenda, quasi due fratelli, inseparabili. Non è un caso che alcune delle storie migliori del capolavoro di Goscinny e Uderzo abbiano al centro proprio la rottura tra i due, trauma insanabile per il villaggio. Topolino e Gambadilegno, invece, sono nemici da oltre 80 anni: per questo, anche quando indossano gli elmi alati e le brache, non possono smettere di punzecchiarsi a vicenda. Per esempio, vengono ‘obbligati’ ad andare insieme in missione dal loro capo; altrimenti, sarebbero ben felici di restare al villaggio, ciascuno per conto proprio. E sebbene nel finale tra i due sembra essersi creato un legame (peraltro soltanto accennato), quel che si percepisce è più che altro una necessità narrativa, una condizione che pare rientrare in un trend in corso ormai da anni: smorzare la cattiveria di Gambadilegno e il suo antagonismo con Topolino.
Anche l’abbinamento tra Pippo e Panoramix è bizzarro, ma in questo caso è fondamentale per la trama, che prende le mosse proprio dalla sua incapacità di preparare pozioni che siano utili per il villaggio. Nessun altro personaggio del cast di Topolinia sarebbe stato altrettanto perfetto per la parte. Non sorprende, poi, che Basettoni prenda il posto di Abraracourcix, con Manetta e Rock Sassi a reggerlo sullo scudo, così come che Orazio interpreti il fabbro Automatix. Senza particolari dubbi registriamo anche che la parte del generale romano è spettata a Macchia Nera: la parte del cattivo, per il cattivo più ‘serio’ di Topolinia.
Meno scontato, e meno riuscito, è infine il ruolo di Sgrinfia come bardo del villaggio. Il personaggio-attore interpreta qui un ruolo in cui lo troviamo dedito a declamare poesie, accolte a randellate allo stesso modo delle canzoni di Assourancetourix. L’impressione è che Faraci volesse introdurre le classiche “gag sul bardo”, ma avesse terminato il cast di personaggi a disposizione.
Gli altri galli
Abbiamo detto che Lo scambio di galli non attinge da una storia specifica, per quanto riguarda la trama. Allo stesso modo, le citazioni dirette di scene e vignette provengono da tutti gli albi di Asterix.
Immancabile, ovviamente, è l’apertura con la mappa della Gallia, l’aquila romana, la lente d’ingrandimento che mostra il villaggio e i quattro accampamenti romani fortificati che lo circondano (uno dei quali ha un nome inaspettato, ripescato di recente nella mitologia disneyana). I topoi principali del fumetto di Goscinny e Uderzo vengono ripresi da Faraci e Ziche, dalla caccia al cinghiale alla paura che il cielo caschi sulla testa. Manca solo che qualcuno ricordi che Obelix non può bere la pozione perché caduto nel paiolo da piccolo… un dettaglio impossibile da inserire, in una storia senza pozione, e senza Obelix.
Come al solito, le citazioni più divertenti sono però quelle più nascoste, inserite per il gusto della comunità degli “iniziati”. Un appassionato di Asterix non potrà non tentare di ricordarsi da quali storie provengano, ad esempio, gli effetti collaterali delle pozioni di Pippix. E non potrà non ghignare soddisfatto per la scena che segue:
Il maggiore difetto che può essere imputato a Topolinix, tuttavia, è paradossalmente proprio l’eccesso di citazioni. Faraci continua a strizzare l’occhio ai suoi lettori, divertendosi a infarcire la storia di questi rimandi, e la Ziche gli dà corda, arrivando a ridisegnare con il suo segno alcuni particolari caratteristici di Uderzo, come il modo in cui i protagonisti vengono legati con le catene.
Il gioco che con Dylan Top era riuscito alla perfezione, questa volta rischia allora di risultare un po’ prevedibile, soprattutto quando vengono citati i personaggi di Goscinny e Uderzo senza nominarli direttamente. È questo il caso del finale, quando si parla di due galli che avrebbero tartassato la legione del generale Nero… Troppe strizzate d’occhio, forse, o troppo plateali (agli occhi dei lettori più Asterix-òfili, naturalmente), che finiscono con l’impedire alla storia – per quanto indubbiamente gustosa – di prendere pienamente il volo.
P.S. (con l’ultimo SPOILER-quiz): gli effetti delle pozioni di Pippix provengono da Asterix e il duello dei capi e da Asterix e il grande fossato. Mi ero ripromesso di non svelarlo, ma è più forte di me…