UPDATE
- In un comunicato ufficiale, l’organizzazione di Angoulême ha annunciato che aggiungerà autrici alle candidature del Grand Prix (aggiornamento del 06/01/2016 alle ore 17.00).
- Mentre anche Chris Ware ha rifiutato la candidatura al Grand Prix, l’organizzazione del Festival di Angoulême rilascia le prime dichiarazioni ufficiali (aggiornamento del 06/01/2016 alle ore 14.50).
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Dopo Joann Sfar, Riadd Sattouf, Daniel Clowes, Charles Burns e Etienne Davodeau, anche Milo Manara si aggiunge agli autori che hanno espresso il volere di ritirare la propria candidatura dal Grand Prix di Angoulême.
Compte tenu de l’importance que les femmes ont eu dans ma vie artistique (et dans ma vie tout court) et du fait que j’ai…
Posted by Milo Manara on Mercoledì 6 gennaio 2016
La polemica lanciata ieri dal Collectif des créatrices de bande dessisée contre le sexism nei confronti delle candidature al Gran Prix di Angoulême ha scosso il mondo del fumetto. Il collettivo, nato in Francia nel 2015 e composto da oltre 100 autrici di fumetto che vogliono battersi contro il sessismo presente nel loro settore lavorativo, ha chiesto di boicottare il premio perché tra i nomi in lizza non figura nessuna donna.
Il Grand Prix de la ville d’Angoulême, va ricordato, è uno dei più attesi e prestigiosi fra i riconoscimenti attribuiti dal festival francese, ma non riguarda opere a fumetti pubblicate nell’anno di elezione. Si tratta, infatti, di un premio alla carriera. Un riconoscimento che costituisce una vera e propria consacrazione degli autori più significativi del panorama francobelga e, soprattutto grazie a una maggiore apertura negli ultimi anni (con nuove procedure di ‘voto’: a scegliere i candidati è lo staff del festival, mentre a eleggere il vincitore sono tutti gli autori presenti al festival), internazionale.
Le fumettiste riunite dal Collettivo, in seguito alla comunicazione delle candidature, hanno chiesto maggiore considerazione per il lavoro delle autrici, e hanno auspicato un elenco di candidati in cui figurino anche alcune donne, in grado di rappresentare veramente quanto accade – ed è accaduto in passato – nel campo dell’eccellenza artistica nel fumetto. Per questi motivi il Collectif ha chiesto di boicottare i voti del Grand Prix 2016.