HomeRecensioniClassicFare commedia della Commedia. Il Dante umoristico di Marcello Toninelli

Fare commedia della Commedia. Il Dante umoristico di Marcello Toninelli

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Una delle moltissime novità presentate a Lucca 2015 da Shockdom è la nuova edizione del Dante di Marcello Toninelli, che ristampa in un unico volume Inferno, Purgatorio, Paradiso e Vita di Dante, impreziositi dai colori di Jacopo Toninelli e da una serie di strisce inedite.

dante

Il rapporto tra Toninelli, senese, classe 1950, e Dante ha origini nell’infanzia del fumettista, quando, durante le ore di scuola, scarabocchiava battute ispirate alla Commedia. Questa abitudine prese una forma “costruttiva” a 19 anni, con l’esordio sul numero 11 di Off-Side, giornale al quale collaboravano nomi come Bonvi e Guido Crepax. In prima pagina campeggia proprio il suo Dante, che invita in tono solenne a leggere il giornale: «Fatti non fosti a legger comics bruti / ma per seguir storielle di valenza»

Nonostante i nomi coinvolti, Off-Side ebbe una storia editoriale molto sfortunata: dopo un dodicesimo numero cambiò di formato, resistette per altre 5 uscite e chiuse con il 17, dopo nemmeno due anni di vita. Dante fu pubblicato su tre numeri, per un totale di una quarantina di strisce regolarmente NON pagate dall’editore. Ma al giovane autore la cosa importava poco, tanta era la soddisfazione di vedersi pubblicato.

Dalla prima pagina di 'Off-Side' 11, 1969
Dalla prima pagina di ‘Off-Side’ 11, 1969 

Testardamente, nel 1972 Toninelli ridisegnò le sue strisce per una nuova pubblicazione, Undercomics, che si ispirava alla precedente e proponeva fumetti di Bonvi, Guido Buzzelli e Francesco Guccini, ma che ebbe una vita editoriale ancora più breve: un solo numero zero di prova, pubblicato dalla casa editrice Dardo e distribuito solamente in area milanese.

Il fumettista, però, non si arrese e, anni dopo, insieme ad altri fumettisti, fondò il trimestrale Fox Trot, che si fuse con la fanzine Fumo di China e lì riuscì finalmente a completare l’Inferno.

Negli anni Novanta Dante venne riproposto anche su Il Giornalino, a colori e in versione leggermente modificata: battute cambiate e situazioni più “pruriginose” cancellate, per rivolgersi ai giovani lettori del settimanale cattolico. L’iniziativa ebbe molto successo, tanto che a Toninelli fu chiesto di disegnare il Purgatorio e il Paradiso, e poi l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, la Gerusalemme Liberata…

La prima striscia del Dante nelle versioni di Off-Side e del Giornalino
La prima striscia del Dante nelle versioni di Off-Side e del Giornalino

Il Dante di Marcello è la più completa tra le versioni a fumetti della Commedia, perché ripercorre tutte e tre le cantiche e presenta quasi tutti i personaggi che il poeta incontra nel suo viaggio. Con un taglio molto didattico, si sofferma a raccontare le vicende di Farinata degli Uberti, Bonconte da Montefeltro e gli altri in modo molto preciso, aiutando i lettori con schede di approfondimento. Con il suo fumetto, inoltre, Marcello riesce anche a spiegare i complicati concetti della teologia dantesca, come il peccato, il contrappasso e la redenzione, e a rendere chiare ai suoi giovani lettori le vicende storiche e politiche del 1300.

«Caron, non ti crucciare»
“Caron, non ti crucciare”

Ma Toninelli è prima di tutto un autore umoristico, e trasforma quindi il poema in un fumetto comico. Ogni striscia ha una battuta finale, sull’esempio delle serie umoristiche americane che uscivano regolarmente sui quotidiani e, in Italia, su riviste come Linus o Eureka. Per far ridere sfrutta sapientemente tutte le armi che ha a disposizione: giochi di parole, parodie di altre opere, elementi ucronistici, gag visive, tormentoni. Ad esempio succede più volte che demoni e dannati non comprendano le parole di Virgilio «Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare», prendendo la celebre frase per uno scioglilingua e portando il poeta allo sconforto. Dante e Virgilio perdono così la loro aura di poeti sacri e diventano uomini comuni, impacciati, dubbiosi, ingenui, perfino stupidi. Turisti che visitano l’oltretomba avendo lasciato in albergo la guida del Touring piuttosto che anime destinate dalla Provvidenza a compiere un viaggio ultraterreno.

“Quel savio gentil, che tutto seppe”
“Quel savio gentil, che tutto seppe”

Anche i dannati subiscono lo stesso trattamento e da figure tragiche divengono macchiette, dei cui peccati si scherza invece di provare orrore o pietà (Cannibale: «Ho ucciso i miei genitori e poi li ho mangiati!» Minosse: «Vai, dannato: cerchio dei golosi!»). Perfino i diavoli diventano ridicoli, esseri più stupidi che crudeli, e come loro Caronte, Cerbero, il Minotauro e gli altri guardiani infernali.

“Stavvi Minos orribilmente, e ringhia”
“Stavvi Minos orribilmente, e ringhia”

La matita di Marcello non risparmierà nemmeno gli angeli e i santi del Paradiso; soltanto la Madonna si salva dal suo umorismo e la visione di lei al termine del poema è l’unica striscia priva di una battuta.

Dante. La Divina Commedia a fumetti
di Marcello Toninelli
Shockdom, 2015
255 pagine, 25,00 €

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