Sul finire di febbraio, l’organizzazione no-profit giapponese The Brainchild of Lighthouse – dedita alla lotta allo sfruttamento e al traffico di esseri umani – ha pubblicato in Giappone un manga realizzato per sensibilizzare sul problema dello sfruttamento sessuale minorile.
Il tema è evidentemente di rilievo nel Paese del Sol Levante, all’associazione dichiara infatti sul suo sito web di aver registrato oltre 3.000 casi di vari tipi di abuso sin dall’inizio della sua attività, soprattutto su bambini e donne.
Il fumetto in questione si intitola Blue Heart, conta ottantaquattro pagine, ed è piuttosto ben realizzato – a giudicare dalle immagini diffuse finora. Il disegno è in uno stile avvicinabile a quello dello shojo manga (il fumetto per ragazze), visto soprattutto il target femminile a cui è indirizzato. Conta tre episodi, tutti basati su fatti realmente accaduti, che vanno da casi di offerte di lavoro ingannevoli mirate alla pornografia, adescamenti in chat, e i cosiddetti porno vendetta.
La produzione è stata finanziata all’inizio del 2014 tramite un crowdfunding, per raggiungere un budget di 1,2 milioni di Yen (circa 9.000€). Al fine di raggiungere un pubblico più ampio possibile, è prevista anche la pubblicazione gratuita in forma di e-book in aprile.
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