Spider-Gwen – versione alternativa di Gwen Stacy con poteri ragneschi nata durante il recente crossover Spider-Verse – è un personaggio venuto fuori un po’ per gioco, ma che ha saputo subito conquistarsi un buon seguito di fan, tanto da ottenere in poco tempo una testata a proprio nome che esordirà negli Stati Uniti a fine febbraio, con buone previsioni di vendita.
Come ormai consuetudine, il primo numero sarà pubblicato anche in edizione variant con una copertina del Phantom Group, che trovate di seguito e che ricorda una storica copertina divenuta in questi anni uno “standard” per l’universo narrativo dell’Uomo Ragno.
Questo lavoro omaggia infatti l’iconica copertina che nel 1988 Todd McFarlane realizzò per il celebrativo n. 300 di The Amazing Spider-Man, poi replicata in versione leggermente differente il mese successivo. Il disegnatore canadese, allora ventisettenne, era ancora poco noto. Dopo un ciclo di The Incredible Hulk scritto da Peter David, l’allora editor-in-chief della Marvel, Tom DeFalco, gli affidò a partire dal n. 298 una delle testate di punta della casa editrice, la principale tra quelle allora dedicate all’Uomo Ragno, con l’intenzione di svecchiarla e rilanciarla, soprattutto in vista di un anniversario importante come quello del trecentesimo numero – che oltretutto coincideva con il 25° compleanno del personaggio.
La testata all’epoca era scritta dall’esperto sceneggiatore David Michelinie, e al suo interno l’Uomo Ragno indossava ancora il costume nero trovato sul pianeta dell’Arcano durante le prime Guerre segrete del 1984. Il n. 300 però costituì una svolta per il personaggio: l’apparizione di un nuovo terrificante nemico, Venom, con indosso una versione più aggressiva del costume nero di Spidey, portò Peter Parker a fine albo ad abbandonare le nuove vesti per tornare a quelle tradizionali, anche su suggerimento di sua moglie Mary Jane, che era stata rapita dal criminale. Ed è così che, per la copertina del n. 301, a McFarlane venne facile fare un forte – e riuscito – richiamo a quella dell’albo precedente.
La copertina divenne subito un classico, e contribuì a rendere sempre più famoso il nome di McFarlane, che nel suo lungo ciclo rivisitò poi graficamente il personaggio dell’Uomo Ragno sotto molti aspetti – alcuni dei quali già evidenti in questa immagine – e impose nuovi standard per gli autori successivi, da Erik Larsen fino all’attuale disegnatore Humberto Ramos, passando anche per John Romita Jr. In primis, McFarlane iniziò a fare un uso espressionistico dell’anatomia del personaggio, proponendolo in pose sempre più azzardate e “ragnesche” per sottolineare la diversa mobilità delle articolazioni rispetto a quelle di un normale essere umano. Al tempo stesso, ingrandì le sagome degli occhi sulla maschera, per darle un aspetto più da insetto. La ragnatela, infine, divenne più nodosa e filiforme – tanto da essere definita a “spaghetti” da DeFalco – e assunse un ruolo sempre più importante all’interno della tavola, sia in qualità di elemento grafico in senso stretto che persino nel layout, dato che veniva usata in alcuni casi per separare le vignette.
Talmente forte fu l’impatto generato da questo disegno che, nel 1990, Sega – nota casa produttrice di videogiochi – lo riciclò per la copertina di The Amazing Spider-Man vs. The Kingpin, gioco d’azione in 16 bit sviluppato da Technopop con protagonista il Tessiragnatele. Il videogame arrivò anche in Italia, per la console Mega Drive.
Nel 1993 poi, arrivò il primo omaggio a fumetti, grazie a Stephen Platt, disegnatore oggi per fortuna perlopiù dimenticato ma che negli anni Novanta – grazie al suo stile praticamente ricalcato su quello di superstar dell’epoca come Rob Liefeld, Jim Lee e lo stesso McFarlane – ebbe un discreto successo disegnando la testata Prophet per Image Comics. Sulla copertina di Moon Knight #57, in cui era ospite, l’Uomo Ragno fu raffigurato nell’ormai celebre posa, anche se inserita all’interno di un disegno più ampio e non contornato da una grafica. E, giustamente, il nome di McFarlane veniva citato nella firma.
In anni recenti, con la scusa della deriva post-modernista intrapresa dai fumetti di supereroi, tutto è diventato materia di riciclo, così gli omaggi alla copertina di The Amazing Spider-Man #300 sono apparsi in rapida successione, tutti legati in qualche modo al mondo di Spidey. In particolare, nel giugno 2011, il secondo numero di una nuova collana dedicata a Venom si è presentato con una copertina disegnata da Tony Moore e John Rauch che proponeva il personaggio nella stessa posa (e sempre citando esplicitamente McFarlane).
L’altro omaggio importante è avvenuto in occasione della pubblicazione del n. 700 di The Amazing Spider-Man – anche in questo caso coincidente con un anniversario importante per l’Uomo Ragno, il 50° – uscito a febbraio 2013 e celebrato con numerose copertine variant, addirittura due delle quali ispirate a quella di 400 albi prima. Nella storia al suo interno, infatti, il Dottor Octopus, uno dei principali avversari del protagonista, è riuscito a trasferire la propria mente del corpo del proprio rivale, diventando a tutti gli effetti un nuovo Uomo Ragno. Così, mentre Joe Rubinstein – storico inchiostratore noto per un uso a volte troppo pesante e coprente del pennino – si è limitato a ridisegnare e ad aggiornare l’originale (ulteriore segno di come la caratterizzazione imposta da McFarlane sia ancora attuale), per la seconda ristampa dell’albo Humberto Ramos ha infilato al centro della scena il Dottor Octopus, vero protagonista dell’albo.
Todd McFarlane, però, ha sempre avuto una certa passione per l’autocitazionismo e ha spesso riutilizzato propri design per le copertine di Spawn (e qui è possibile apprezzare alcuni esempi). Tra il 2012 e il 2013, in un periodo in cui le cover della serie erano ispirate ad altre classiche del fumetto americano – da Action Comics #1 a Hulk Annual #1 di Jim Steranko – non poteva di certo mancare quella di The Amazing Spider-Man #300, ripresa sul n. 227 di Spawn. Il fatto che non fosse stata pensata per nessuna occasione particolare, ma per un numero qualunque – con lo scherzoso “albo speciale per il 227° anniversario” impresso in copertina e la grafica anni Ottanta – ha lasciato quasi intendere una giocosa rivendicazione di paternità dell’opera, a 25 anni di distanza dalla sua pubblicazione originaria.
Per concludere, una curiosità: il disegno originale della copertina di The Amazing Spider-Man #300 è stato messo all’asta lo scorso novembre, con una prospettiva di vendita oltre i 250.000 dollari.