Per la nostra rubrica Lo scaffale di… è il turno di Antonio “Sualzo” Vincenti, autore insieme a Silvia Vecchini del recente Gaetano e Zolletta (Bao Publishing), un libro a fumetti per bambini, ma conosciuto soprattutto per L’improvvisatore (Rizzoli Lizard), Fermo (Bao) e Fiato Sospeso (Tunué), precedente lavoro con la stessa Vecchini. Ecco, di seguito, le sue letture più recenti, che gli abbiamo chiesto di raccontarci.
Fun, di Paolo Bacilieri (Coconino Press)
Ogni libro di Paolo è una festa per gli occhi, la sua passione per il dettaglio che, lungi da rappresentare solo un fattore estetico, diventa parte narrativa della storia, mi tiene incatenato alle sue tavole. Distolto con fatica lo sguardo dalla magnifica sequenza iniziale, ho percorso la prima parte di questa storia delle parole crociate (aspetto già con ansia la seconda) in tutti i sensi che Bacilieri ha voluto dargli. Incrociando la grande Storia orizzontale con le piccole storie quotidiane che verticalmente vengono ad attraversarla. Magnifico.
Pesi massimi, di Federico Appel (Sinnos)
Il fumetto per ragazzi mi sta particolarmente a cuore, come autore ma anche come lettore. Sono felice che in questi ultimi anni ci sia stato un ritorno degli editori alla produzione di storie a fumetti al di fuori delle properties. Ed è stato un ritorno di qualità come testimonia questo bel libro di Federico Appel che inanella una serie di storie sportive di impegno civile. Storie importanti raccontate senza rinunciare all’umorismo e con un segno proprio azzeccato per la fascia d’età e il tema.
Uack! n. 8, di Carl Barks (Panini Comics)
C’era un tempo in cui il mio eldorado si trovava in edicola. Ricordo con tenerezza con quanta trepidazione percorrevo il mezzo chilometro che separava casa mia dalla rivendita della signora Ida. C’era sempre qualcosa di favoloso (per me) che mi attendeva, dal Corriere dei Piccoli ad Alan Ford, da Ken Parker a Martin Mystère, da Comic Art a Linus. Poi le cose sono cambiate, sia io che l’edicola siamo invecchiati male e adesso mi trovo a spulciare tra i fumetti solo quando sono in una stazione annoiato per qualche attesa troppo lunga. Devo dire, però, che qualcosa di bello lo trovo sempre. Come questa collana dedicata a uno dei più grandi raccontatori a fumetti di sempre: Carl Barks, con cui riscoprire le mie epifanie d’infanzia o venire a conoscenza di storie inopinatamente sconosciute.
Si dà il caso che, di Fumio Obata (Bao Publishing)
Ho preso in mano questo volume attirato dall’eleganza del disegno, che utilizza in maniera molto moderna l’acquerello, e mi sono ritrovato con un bellissimo racconto di mutazione e crescita. Temi pesantissimi affrontati con una delicatezza e una misura veramente rara. La storia di Yumiko, come quella del suo autore, sta a cavallo tra due continenti, ci porta di fronte a un bivio e ci fa sentire tutta l’inquietudine di una scelta. Visti da qui, Europa e Giappone sembrano ancora più distanti. Fumio Obata è un autore giapponese ma anche molto europeo sia nel disegno che nel racconto. Forse proprio perché ha portato con sé il lettore a guardare le cose da questo punto di vista, Si dà il caso che, oltre a commuovermi con un’intensa storia personale, mi ha lasciato la sensazione di aver capito un po’ più la realtà e la cultura del Giappone. Una perla.
Centomila giornate di preghiera, di Loo Hui Phang e Michael Sterckeman (Coconino Press)
Questo non è un libro recente, ma mi è capitato tra le mani solo adesso. E meno male. Mi sarei perso una storia di rara potenza. La caduta verticale di Louis (un bambino di 8 anni) attraverso la ricerca delle origini della propria storia e di un paese intero. Dalla Francia alla Cambogia dei Khmer rossi, un racconto molto lirico, pieno di simbolismi accompagnato da un segno mai eccessivo anche quando il racconto lo chiama a farsi più espressionista. L’autrice del testo sembra proprio aver fatto tesoro della sua esperienza di scrittrice teatrale, costruendo un’azione scenica sempre efficace e densa.