Hisashi Eguchi non è un nome noto al pubblico italiano, ma si tratta di uno degli illustratori giapponesi di maggior spicco degli ultimi decenni. Famoso per le sue figure femminili, ha contribuito a numerose campagne pubblicitarie e ha segnato in diversi modi l’immaginario giapponese degli anni Ottanta e Novanta. Il suo stile può essere accostato a quello del più celebre Masakazu Katsura, autore di Video Girl Ai e diversi manga pubblicati anche in Italia, di pochi anni più giovane di lui, che ne ha evidentemente subito l’influenza.
Eguchi debutta nei fumetti nel 1977, ma raggiunge la notorietà nel 1981 con Stop!! Hibari-kun!, commedia romantica serializzata per due anni su Shonen Jump. Parallelamente all’attività di mangaka porta avanti quella di illustratore, character designer e animatore (tra le opere cui ha lavorato ci sono Roujin Z, Spriggan, i film di Satoshi Kon) e nel 1994 fonda la rivista Comic Cue, antologia annuale di manga indipendente che ospiterà, per circa un decennio, i migliori artisti sulla piazza, da Junko Mizuno a Katsuhiro Otomo, e passando per Usamaru Furuya, Tori Miki, King Terry, Yamada Naito, Taiyo Matsumoto, Minetaro Mochizuki, Kiriko Nananan e tanti altri.
Vincitore di numerosi premi fra cui un Akatsuka Prize (1977) e il Bungei Shunjyu Comic Prize (1992), Eguchi è diventato celebre soprattutto grazie alle sue pin-up dalle linee nitide e ordinate, spesso in bilico tra carineria, umorismo e perversione. Come ha raccontato in diverse interviste – per esempio A Sex Magazine – Eguchi ha formato il proprio stile guardando molto alla prima Pop Art americana, da Andy Warhol a Roy Lichtenstein. Alcuni suoi lavori sono stati inclusi nel 2008 nella mostra KRAZY!, tra le più influenti esposizioni nordamericane dedicate alle relazioni e agli scambi tra arte, fumetto e visual media.