Toshio Saeki è stato un artista giapponese che, prendendo ispirazione dalla tradizione dell’illustrazione nipponica con incisioni su legno (l’ukiyo-e, che si sviluppò tra il Diciassettesimo e il Diciannovesimo secolo), ha creato lavori contraddistinti da un erotismo estremamente perverso e deviato, tanto controversi quanto affascinanti.
Nato nel 1945 e scomparso di recente, il 21 novembre 2019, è stato attivo sin dagli anni Settanta realizzando illustrazioni per riviste erotiche giapponesi (Heibon Punch, SM Selecto), in seguito raccolte in volumi. In Europa l’editore francese Cornelius le ha pubblicate nei libri Red Box e Rêve écarlate. I lavori di Saeki sono assimilabili al genere ero guro (che mescola erotismo e horror), lo stesso in cui rientrano le opere di mangaka come Suehiro Maruo o Shintaro Kago, per citare due nomi noti al pubblico italiano.
Tra bondage, necrofilia e fantasy e gusto per le ambientazioni storiche, Saeki ha rappresentato scene di impossibili giochi erotici o incontri tra mostri e creature della mitologia giapponese e giovani apparentemente innocenti, illustrati con un segno fluido e sensuale che ricorda quello di artisti come Hokusai o Utamaro.
Ecco alcuni esempi dell’arte di Toshio Saeki:
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