Attenzione: questo articolo contiene spoiler
Il nuovo corso di Iron Man firmato da Dan Slott e Valerio Schiti ha appena riportato in scena un vecchio demone del passato di Tony Stark, l’alcol.
Il Controllore – uno dei primissimi avversari di Iron Man – ha preso il controllo della nuova invenzione di Stark, eScape, una piattaforma pensata come copia digitale della realtà umana i cui effetti si ripercuotono però nel nostro mondo. Stark l’aveva popolata di intelligenze artificiali – viste dagli utenti come personaggi non giocabili di un videogioco – per capire se umani e robot fossero in grado di coesistere in armonia.
In Tony Stark: Iron Man #8, uscito in questa settimana negli Stati Uniti, l’amministratore di eScape, l’intelligenza artificiale Scheda madre, dirotta l’armatura di Iron Man e lo porta dentro eScape, insieme alla madre biologica di Stark. Assumendo le sembianze dei genitori adottivi, Scheda madre gli offre un drink.
«Tony, nella sua forma più pura» commenta l’intelligenza artificiale, descrivendo lo stato in cui si trova Tony dentro eScape. «Libero di fare quello che vuole, senza costrizioni.»
Nell’ultima pagina dell’albo, Tony accetta il Martini e lo beve soddisfatto, ponendo apparentemente fine a una sobrietà che durava da anni e che non veniva messa in discussione da tempo. Di recente, dopo i fatti di Civil War II, la sua coscienza, uploadata come ologramma, aveva trovato il modo di “ubriacarsi”. E ancora prima, nel crossover Vendicatori divisi, Tony si era presentato ubriaco a un’importante riunione con le Nazioni Uniti, ma era stata Scarlet Witch a indurlo in quello stato.
L’alcolismo di Tony Stark è stato uno dei passaggi fondamentali nella crescita caratteriale del personaggio, grazie all’arco narrativo del 1979 Il demone nella bottiglia, scritto da David Michelinie e Bob Layton, e disegnato da John Romita Jr., Bob Layton e Carmine Infantino.
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