Nell’inverno del 2010, seguendo l’esempio delle “10 regole per scrivere” pubblicate sul New York Times circa un decennio prima, il quotidiano britannico The Guardian chiese ad alcuni dei principali scrittori odierni di proporre i loro “comandamenti” di scrittura. Il romanziere e fumettista, autore di Sandman, Neil Gaiman, ne stilò otto:
1. Scrivete.
2. Mettete una parola dopo l’altra. Trovate la parola giusta e buttatela giù.
3. Finite ciò che state scrivendo. Qualunque cosa abbiate da fare, finitelo, finitelo.
4. Mettetelo da parte. Rileggetelo fingendo di non averlo mai letto prima. Mostratelo ad amici dei quali rispettate l’opinione e a cui piace il genere a cui appartiene quel testo.
5. Ricordate: quando qualcuno vi dice che c’è qualcosa di sbagliato o che qualcosa secondo lui non funziona, di solito ha ragione. Quando vi dicono nello specifico cosa non va e come correggerlo, si sbagliano quasi sempre.
6. Correggetelo. Ricordate che, prima o poi, prima di raggiungere la perfezione, dovrete accettarlo com’è, andare avanti e passare a scrivere un’altra cosa. La perfezione è un po’ come rincorre l’orizzonte. Mai fermarsi.
7. Ridete alle vostre battute.
8. La regola principale della scrittura è che se lo si fa con abbastanza sicurezza e fiducia in se stessi, si può fare qualunque cosa si voglia (potrebbe anche essere una regola di vita, oltre che di scrittura. Ma per la scrittura è sicuramente vera). Dunque, scrivete la vostra storia come ha bisogno di essere scritta. Scrivetela con onestà e raccontatela al meglio delle vostre possibilità. Non sono sicuro che ci siano altre regole. Almeno non regole importanti.
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