Negli ultimi anni sono stati molti i fumetti che hanno parlato di bullismo. Senza scomodarsi con casi come il fumetto dei Carabinieri sul bullismo (una iniziativa del 2017 per sensibilizzare i più giovani), si può notare un vero shift nell’approccio dei creatori di fumetti su questo tema.
I bulli sono sempre apparsi nei fumetti, spesso visti come villain di serie b, quelli che certi supereroi dovevano affrontare nella vita di tutti i giorni (basti pensare a Flash Thompson per l’Uomo Ragno). Anche nei manga sono sempre stati presenti, come elemento costante nella società giovanile giapponese. In Giappone quello del bullismo è un fenomeno complesso e pericoloso, che assume molteplici forme, dalla violenza più estrema all’ostracismo passivo (chiamato ijime).
Di recente qualcosa è cambiato e il bullismo è diventato un soggetto da raccontare con un occhio critico e spesso anche clinico, non più da lontano. E sono nati così fumetti che si sono concentrati sul fenomeno da più angolazioni, cercando di entrare a fondo nelle sue dinamiche. Ne abbiamo selezionati alcuni, tra i più efficaci e recenti.
Sospeso, di Giorgio Salati e Armin Barducci (Tunué)
Con Sospeso, Salati e Barducci raccontano una storia di eroismo con protagonista un ragazzino di periferia vittima dei bulli della scuola, che un giorno scopre di riuscire a mettere in pausa tutto il mondo intorno a lui, a suo piacimento, con l’aiuto di un walkman. Ha dei poteri come quelli dei personaggi a fumetti e cerca in maniera confusa di utilizzarli per migliorare la propria esistenza, ma senza la garanzia di una vita tranquilla. Infatti i poteri finiscono solo per procurargli più guai.
Sono veri o sono solo nella sua testa? La costruzione del racconto mira a confondere il lettore, tanto quanto è confuso il protagonista. Le vicende passano dall’ordinario al surreale, fino al drammatico, in una escalation inarrestabile. Il tono stesso del racconto all’inizio può sembrare quello di un fumetto per ragazzi, poi le pieghe si fanno più crude e anche brutali. Il segno dinamico di Barducci si presta abilmente a una storia attuale di riscatto ed eroismo quotidiano, che finisce spesso per giocare sul sottile filo dell’inafferrabilità di un fenomeno assai complesso.
My Capricorn Friend, di Masaru Miyokawa e Otsuichi (J-Pop)
Un manga che in appena un volume – una soluzione non frequente per il mercato nipponico – intreccia con efficacia una trama intrigante e imprevedibile, in un racconto breve compiuto e ben architettato. Il manga di Ostuichi e Masaru Miyokawa passa con agilità dal racconto adolescenziale al thriller sanguinario; è la storia di un ragazzo vessato da un bullo, noto per aver perseguito più ragazzi, letteralmente rovinando le loro vite.
Qui però il bullo finisce presto per fare una brutta fine e non è chiaro se sia stato un poco probabile atto di vendetta o uno scontro tra violenti. Nella vicenda resta coinvolto un ragazzo apparentemente indifeso, e – complice la sua natura di insospettabile – la verità nella vicenda appare inafferrabile.
Anche se possono sembrare delle vie a volte necessarie, la vendetta e la violenza evidentemente non possono essere la soluzione: il protagonista passa da una condizione precaria a un’altra, finché non si scopre che sotto al mistero e al guaio in cui si è cacciato si cela molto di più, anche un po’ di sovrannaturale. Gli autori, ponendosi chiaramente dalla parte delle vittime, ma con una posizione matura e attenta a ogni risvolto della realtà, mostrano quanto sia complesso un fenomeno così radicato nella cultura giovanile giapponese.
Non sei mica il mondo, di Raphaël Geffray (Tunué)
Il libro di Raphaël Geffray racconta una storia di infanzia travagliata. Bené è un bambino violento che non riesce a trovarsi a suo agio nella scuola elementare che frequenta. I motivi sono molti, dai problemi in famiglia a un ambiente scolastico complesso.
Spesso la risposta del ragazzo all’incapacità di comunicare e di trovare un proprio posto nel mondo sta nell’uso della violenza. Scatti di ira, botte e insulti tra compagni di classe sono all’ordine del giorno, e si passa da silenzi imperscrutabili a grida stridenti.
I disegni di Geffray sono cupi e opprimenti come la storia che raccontano. Si passa da pennellate di china in toni di grigio agli scarabocchi frenetici e rapsodici del bambino. Il bullismo e la violenza appaiono come elementi radicati di una società complessa e multiculturale e di un’infanzia caricata di pesi che non riesce a sostenere.
Heartbeat, di Maria Llovet (Edizioni BD)
Un collegio esclusivo, di quelli da New England borghese, avvolto da una patina ovattata lolitesca, tra influenze manga e horror young adult. Questo è lo scenario in cui si muove una giovane fuori posto, bella e tormentata.
In un immaginario dagli sfondi floreali più neoclassici che shojo manga, la Llovet racconta una storia dove la violenza fisica e psicologica ha una escalation rapida, passando dal mostrare qualche livido al mettere in atto una teatrale scena in cui il ragazzo più popolare della scuola è chino sul corpo di un’altra studentessa in fin di vita mentre ne beve il sangue.
La vicenda manda sotto shock la scuola, innescando nella protagonista e nelle persone che le sono attorno una vertigine di atti perversi. In Heartbeat il bullismo si presta come trampolino verso una trama di horror moderno barocco ed erotico.
Spider-Man: Schiacciato dalla paura, di Brett Lewis e Mark Bright (Panini Comics)
Tra tutti i supereroi a fumetti, l’Uomo Ragno è quello che con l’argomento del bullismo ha più affinità, data la sua natura originaria di liceale spernacchiato dai compagni, e per questo è solitamente il prescelto per raccontare storie a tema sociale. Nel 2003 la Marvel lo rese protagonista di Amazing Spider-Man on Bullying Prevention #1, realizzato in collaborazione con l’associazione Prevent Child Abuse America e distribuito tramite la catena di supermercati Target.
L’albetto, intitolato Schiacciato dalla paura, è scritto da Brett Lewis e disegnato da Mark Bright e vede Spider-Man combattere contro Brace, un cattivo che Peter scoprirà avere il suo stesso retroterra di ragazzino bullizzato. La storia mostra come, dati contesti e situazioni simili, due persone possano imboccare strade diverse, il bene da una parte, il male dall’altra. Peter è riuscito a spezzare la catena di vittima che per rifarsi diventa a sua volta carnefice, mentre Brace ha perpetrato la cattiveria subita sugli altri.
A Silent Voice, di Yoshitoki Ōima (Star Comics)
A Silent Voice è uno shōnen scritto e disegnato da Yoshitoki Ōima, serializzato in Giappone su Weekly Shōnen Magazine tra il 2013 e il 2014. Il manga racconta l’amicizia di Shoya Ishida, un ragazzino vivace, e Shoko Nishimiya, una ragazza sorda che comunica con un quaderno.
Quest’ultima, dopo essere stata bullizzata da Ishida e dai suoi compagni di classe, cambia scuola, per poi rincontrare il ragazzo alle superiori, a sua volta vittima di scherni da parte degli amici. Ishida prova a redimersi ritrovando le amicizie che Nishimiya avrebbe potuto stringere da bambina e, una volta riallacciati i rapporti con alcuni di loro, si crea un gruppo in grado di aiutare i due a far emergere i loro conflitti interiori.
Dal manga è stato tratto anche un film animato, arrivato in Italia con il titolo La forma della voce, del quale abbiamo parlato qui.
Avengers: No More Bullying, di Gerry Duggan e autori vari (Panini Comics)
Dopo aver dedicato all’argomento una serie di copertine variant e aver ottenuto un buon riscontro mediatico, la Marvel varò nel 2015 Avengers: No More Bullying, un albo a fumetti composto da quattro storie brevi (Straight Shooter, Quotient, Friends on the Web e Weird) in cui gli eroi della Casa delle Idee combattono varie forme di bullismo.
Scritte e disegnate da Gerry Duggan, Jody Houser, Sean Ryan, Jeff Loveness, Carlo Barberi, Tana Ford, Marcio Takara e Gustavo Duarte, le storie vedono rispettivamente Occhio di Falco esternare il proprio disagio nel sentirsi sempre deriso e sottovalutato dagli altri Vendicatori; i Guardiani della Galassia aiutare un alieno bullizzato; Spider-Man insegnare a un ragazzino una lezione sui soprusi; due emarginati trovare la serenità nella compagnia reciproca.
L’editor dell’albo, Devin Lewis, scrisse nelle note finali che «ogni storia serve a portare alla luce aspetti diversi del bullismo, che siano le innocenti conseguenze di qualche battuta, l’effetto corrosivo che quei commenti possono avere in un gruppo di amici o come si diventa bulli senza neanche rendersene conto».
In Italia, due delle quattro storie sono state pubblicate sull’albo Spider-Man: Basta bullismo!, insieme alla storia dell’Uomo Ragno di cui abbiamo parlato.
Oltre le onde, di Yuhki Kamatani (J-Pop)
La scoperta della propria omosessualità, o perlomeno l’attraversamento di un delicato momento di ricerca della propria identità di genere, può accadere in un periodo e in un contesto delicato per la crescita, determinato e segnato anche da fenomeni come il bullismo.
Il manga della fumettista giapponese Yuhki Kamatani racconta la storia di un ragazzo deriso a scuola perché sospettato di essere omosessuale. Lui stesso sembra tutt’altro che sicuro del proprio orientamento sessuale, ma il contesto scolastico e le relative pressioni dei costanti dileggi sembrano metterlo in forte disagio e renderlo impossibilitato a trovare una direzione.
Il racconto di Kamatani è fortemente emotivo e dai tratti onirici. Il focus del bullismo è determinante nel fotografare il tema della libertà nell’affermazione di sé con i molteplici ostacoli che si frappongono su questo percorso.