Il 2017 si preannuncia un anno interessante per il fumetto in Italia. Abbiamo avuto modo di vederlo QUI, con una serie di anticipazioni. Prima di pensare al futuro, però, occorre concentrarci sul presente e sulle uscite che abbiamo ritenuto migliori tra quelle viste in questo primo mese dell’anno.
Oltre a un classico fondamentale del fumetto italiano, abbiamo il nuovo libro di uno dei più talentuosi autori contemporanei, la più recente parodia disneyana e due graphic novel provenienti dalla Francia ma agli antipodi tra loro. Buona lettura!
Il papà di Dio, di Maicol&Mirco (Bao Publishing)
Il Papà di Dio è il nuovo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco, sul travagliato rapporto tra Dio e suo Padre. Il piccolo Dio combina pasticci ogni volta che prova a creare qualcosa.
Con lo stile solito degli Scarabocchi, Maicol&Mirco ci parlano di teologia, esistenza, amore e… di Satana, il diavolo custode necessario. Un libro che sembra un brevario ma che nasconde una parabola laica sul senso della vita.
QUI un’anteprima del libro e QUI la nostra recensione.
La favorita, di Matthias Lehmann (001 Edizioni)
La favorita racconta di Costance, bimba che non ha i genitori e cresce con una coppia di anziani, costretta tra i confini di una ricca proprietà. Un castello in parte abbandonato, ma tutto esplorabile nei giochi (segreti) d’avventura che la bimba mette in scena. Ma Costance non è esattamente quel che sembra. E gli anziani nemmeno.
Lehmann costruisce un romanzo ambientato in una Francia rurale di appena qualche decennio fa, dai contorni vaghi ma realistici. Eppure ogni tratto grafico del segno dell’autore riporta ancora più indietro, a un immaginario dal gusto ottocentesco. La favorita è un intenso un racconto di infanzia – dura e dickensiana – il cui momento di svolta e crescita è trauma e tragedia.
QUI la nostra recensione e QUI le prime pagine in anteprima.
Metopolis (su Topolino n. 3189), di Francesco Artibani e Paolo Mottura (Panini Comics)
Metopolis sancisce un dato che sembra ormai ineluttabile: dopo qualche anno di appannamento, la grande tradizione delle parodie Disney sembra essere tornata in auge. Il merito è anche di Francesco Artibani e Paolo Mottura, autori di questa interpretazione disneyana di Metropolis, il classico cinematografico di Fritz Lang del 1927.
Molto vicina nell’estetica all’opera originale, Metopolis propone inoltre «alcuni dei momenti più intensi e disturbanti visti nel fumetto disneyano degli ultimi decenni», come ha scritto Andrea Tosti nella nostra recensione, affrontando tematiche come sfruttamento e lotta di classe di solito estranee al mondo disneyano.
Sharaz-de, di Serio Toppi (NPE)
Primo volume della collana NPE dedicata a Sergio Toppi, Sharaz-De è forse l’opera più visionaria e famosa del maestro milanese. Un recupero importante che raccoglie tutte le 11 storie brevi del ciclo, sia quelle pubblicate a partire dal 1979 e pubblicate su alter alter, sia quelle realizzate nel 2005 per il mercato francese.
I racconti di Sharaz-De sono ispirati a Le Mille e una Notte, ma il fumettista non si limita a ricalcare le novelle orientali: le elabora nel solco di un viaggio artistico che per tutta la carriera lo ha visto ri-raccontare la Storia, sia vera che romanzata, attraverso la propria matita. Questi racconti sono mistici, le immagini enigmatiche e il clima generale è straniante. Le vicende fondono assieme paesaggi mitici, personaggi spietati, animali fantastici e oggetti meravigliosi in un’incredibile armonia in bilico tra simbolismo e allegoria, e offrono un Toppi in piena maturità artistica.
Il piano orientale, di Zeina Abirached (Bao Publishing)
Il piano orientale è il nuovo libro di Zeina Abirached, giovane autrice libanese già presentata in Italia da BeccoGiallo con Il gioco delle rondini (2009) e Mi ricordo Beirut (2010). L’autrice continua a raccontare se stessa, in questo caso concentrandosi sul rapporto con le sue due lingue, l’arabo e il francese, e creando un parallelismo con una storia parzialmente reale (quasi da mockuntary), quella del “piano orientale”, uno strumento che voleva avvicinare la musica orientale a quella occidentale.
Il doppio binario narrativo si intreccia con linee rette e curve che seguono itinerari linguistici, temporali e spaziali, in tavole ricche di giochi visivi ben calibrati, quasi in grado di restituire un’idea di sonoro al lettore.
QUI un’anteprima del libro.