Il 13 novembre, Hayao Miyazaki (Il mio vicino Totoro, La città incantata, Nausicaä) è stato protagonista di uno special televisivo sulla televisione giapponese NHK dedicato al suo atteso nuovo cortometraggio realizzato in computer graphic (che si intitolerà Kemushi no Boro).
Dei 50 minuti del documentario, una scena in particolare ha fatto notizia: al regista vengono mostrate delle dimostrazioni di un programma di animazione in computer graphic prodotto dal laboratorio di CGI Dwango, che apprende tramite intelligenza artificiale. Il modello umano mostrato nel video si muove goffamente, ignorando la regolare mobilità umana e il concetto di dolore.
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Di fronte alla dimostrazione la reazione di Miyazaki è evidentemente disgustata, fino ad arrivare a definire i propositi dello studio «un insulto alla vita stessa». Quando poi gli sviluppatori affermano che i loro intenti sono quelli di «realizzare una macchina che disegni come un umano», il volto di Miyazaki si fa visibilmente cupo e muto. «Noi esseri umani stiamo perdendo fiducia in noi stessi», dice poi il regista.