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Guida agli X-Men di Hickman: “Powers of X” 1

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La maxisaga con cui Jonathan Hickman vuole rifondare il mito degli X-Men riparte da un altro numero 1. Dopo House of X (di cui abbiamo parlato qui) è infatti il turno di Powers of X, la seconda miniserie mutante che, letta insieme all’altra, compone un’unica storia. I due titoli si alterneranno – non sempre in maniera regolare – presentando quello che, leggendo questo albo, sembrerebbe essere un racconto epico che abbraccia generazioni intere di personaggi.

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Powers of X #1 – disegnato da R.B. Silva – spazia infatti in una dimensione non ben precisata mostrando quattro momenti nel tempo, a quanto pare tutti appartenenti alla nostra realtà. È inoltre presente la «scena che cambierà la storia degli X-Men», ma il suo significato resta ancora da svelare.

Cosa succede in Powers of X n. 1:

Nel passato, denominato X⁰, Moira MacTaggart incontra a una fiera Charles Xavier. Dopo una breve conversazione, la donna dice a Xavier di leggerle la mente e il mutante resta scioccato.

Nel presente, l’anno X¹, Mystica informa Charles e Magneto di essere riuscita rubare i piani tenuti da Damage Control, anche se Sabretooth non è riuscito a tenere a bada i suoi istinti e ha ucciso diverse guardie umane. I tre inseriscono la chiavetta nella plancia biotecnologica di Krakoa e ne studiano il contenuto.

Nel futuro prossimo, l’anno X², la guerra tra mutanti e la Supremazia Uomo/Macchina continua da anni. Dopo il fallimento dell’utopia di Krakoa, la gran parte dei mutanti è stata sterminata e i leader rimasti hanno approvato la creazione di pozzi su Marte in cui allevare nuovi mutanti con poteri per scopi militaristici. Il programma si chiama “La prole di Sinistro” ed è guidato dal genetista Sinistro. Questi esseri allevati in provetta si sono dimostrati incredibilmente potenti, ma la quarta generazione di mutanti si è rivelata un fallimento: guidata da una mente collettiva, ha ucciso il 40% dei mutanti rimasti e causato la caduta di Krakoa, per poi distruggere i pozzi su Marte e suicidarsi.

Inoltre, ogni generazione allevata ha prodotto dei risultati fuori norma. In particolare, gli esseri anormali della terza generazione, nonostante fossero stati creati geneticamente per scopi bellici, hanno sviluppato poteri pacifici, erano ossessionati dai miti della creazione, rifiutavano ogni identità personale e preferivano farsi chiamare Cardinali.

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Anche le macchine hanno prodotto i loro esperimenti genetici: il SalCen Khennil ha prodotto i Segugi, mutanti allevati in cattività per cacciare altri mutanti. Ingegnerizzati con tratti disumanizzati, al fine di generare paura nelle prede, sono stati abbandonati dopo alcune generazioni perché si sono dimostrati cacciatori inefficaci. Tuttavia, l’ultima tornata di segugi è stata dotata di un cervello “nero” immune alla telepatia e geneticamente programmato per ribellarsi e tradire. I pochi Segugi usciti da questa generazione si sono dimostrati eccellenti predatori di mutanti. Essendo però loro nati per tradire, la maggior parte di loro è passato in difesa dei mutanti e il programma SalCen Khennil è stato dismesso.

Una squadra di X-Men composta da Rasputin IV, un Cardinale e Percival, oltre a un prodotto del programma Cervelli Neri, Cylobel, è in missione per estrarre qualcosa dal Nesso dei Territori del Nord. La loro missione è compromessa e Percival muore. Il Cardinale pianta un seme di Krakoa nel tentativo di creare un portale e fuggire, ma Cylobel viene catturata e condotta al Monolite Uomo-Macchina, al cospetto di Nimrod l’Inferiore. L’essere spiega che i Cervelli Neri come lei sono stati creati dall’ascendenza Uomo-Macchina ma si sono rivelati difettosi, dei «Giuda naturali». Per estrarle informazioni, dato che i Cervelli Neri sono immuni alla scansione telepatica, mettono la creatura in un tubo che la riduce a dati e informazioni nel corso del tempo.

I mutanti rimasti hanno trovato casa presso due colonie dell’impero Shi’ar, ora guidato dall’Imperatrice Xandra: una ai margini dello spazio imperiale – Benevolenza (che funge anche da cuscinetto tra gli Shi’ar e le aree riproduttive della Covata) – e un’altra sul pianeta capitale Chandilar, dove alloggiano mutanti che l’impero utilizza come guardie imperiali alla bisogna. Gli unici mutanti nel sistema solare sono invece residenti sull’Asteroide K e, dopo la morte di Percival e Cylobel, il loro numero è sceso a otto. Tra questi ci sono un canuto Wolverine e quello che sembrerebbe essere un altrettanto attempato Magneto.

Nel futuro remoto, l’anno X³, il corpo di Cylobel si dimostra inservibile agli scopi. Lo sviluppo tecnologico ha permesso la creazione di una coscienza collettiva della razza mutante, al fine di avere un vantaggio tattico in una guerra tra umani, macchine e mutanti. Il successore di Nimrod l’Inferiore, Nimrod il Sommo, e un essere blu chiamato il Bibliotecario convengono che i dati conservati da Cylobel e altri stanno decadendo, ma che ormai sono superflui, in un mondo in cui l’uomo è diventato una specie estinta, esistente solo in una biosfera controllata, «come le ossa di un dinosauro in un museo».

Appunti e riferimenti:

• Hickman ha spiegato che molti degli elementi delle due miniserie hanno più di un significato. Powers of X non è soltanto «i poteri di X», ma anche (meglio, anzi) «potenze di 10». Le linee temporali che vediamo rappresentate, X⁰, X¹, X², e X³, si muovono su base 10 e corrispondono all’anno uno, dieci, cento e mille, dove l’anno uno è il momento dell’incontro tra Moira e Xavier e la fondazione degli X-Men, l’anno dieci il presente, e gli altri due i futuri. In questa sede, sorvoleremo sul fatto che gli americani non abbiano alcuna nozione della differenza tra numeri arabi e romani (i primi si leggono come cardinali, i secondi come ordinali). Hickman ha affermato di essersi ispirato al documentario del 1977 Powers of Ten, un filmato che mostra l’espansione delle scale di grandezza in natura.

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• I titoli House of X e Powers of X si possono condensare nelle sigle “HoX” e “PoX”. In inglese, “hox” è anche l’abbreviazione di “homeobox” (da noi “omeobox”), una sequenza di DNA che dirige i geni coinvolti nella regolazione delle procedure di morfogenesi negli animali, mentre “pox” è l’abbreviazione di “poxviridae”, una famiglia di virus a DNA a cui appartiene il vaiolo. Da una parte quindi un’entità che costruisce la vita, dall’altra una che la distrugge. Fissazioni da genetista o ennesima raffinatezza hickmaniana?

• Hickman ha passato l’estate a twittare riferimenti, considerazioni e commenti sulla storia che stava scrivendo. Poi ha cancellato tutto (lo fa periodicamente, non si sa se di sua sponte o su insistenza dei PR Marvel). Tra le cose che aveva twittato c’era un gif di 2001: Odissea nello spazio in cui la scimmia tocca il monolite. Una citazione che trova riscontro nelle sceneggiature, puntellate di riferimenti al film: prima l’apertura del primo albo, ora i salti nel tempo repentini e collegati attraverso il montaggio delle attrazioni e la torre soprannominata “il monolite”.

• Il titolo dell’albo, L’ultimo sogno del Professor X, potrebbe essere una citazione alla fiaba di Hans Christian Andersen L’ultimo sogno della vecchia quercia. Il racconto parla di una quercia che paragona la propria vita, lunga secoli, a quella di una mosca, il cui ciclo vitale si consuma in un giorno. Prima di morire colpito da un fulmine, l’albero rivive tutti i secoli della sua esistenza e intravede il paradiso. C’è un passaggio in cui la mosca dice alla quercia che nessuna delle due riuscirà a sperimentare tutta la felicità del mondo e che il loro tempo «è proprio lo stesso, solo che lo calcoliamo in modo diverso» (nella traduzione Mondadori di Anna Castagnoli Manghi). Non posso escludere che questa sia soltanto un’esagerata elucubrazione, ma per favore non toglietemi i miei sogni.

• Il mutante di nome Percival dovrebbe ricordavi l’omonimo cavaliere della Tavola Rotonda (in italiano Parsifal) che più si avvicinò al Sacro Graal. Comparve per la prima volta nel ciclo arturiano di Chrétien de Troyes.

• Cylobel ricorda molto Mathias de l’Obel, botanico fiammingo del XVI secolo che fu il primo a catalogare le differenze tra il gruppo di piante liliopsida e dicotiledoni. Linneo chiamò la Lobelia in suo onore. Di nuovo, questi collegamenti con il mondo botanico e genetico potrebbero essere del tutto campati per aria. Ma, conoscendo Hickman, è difficile trovare un fondo.

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• La seconda e la terza generazioni della prole di Sinistro si chiama Chimera. In natura, “chimera” è il termine che indica un organismo con popolazioni di cellule geneticamente distinte (che possono dare vita a fenomeni come l’eterocromia). Nel mondo degli X-Men, a quanto pare, il termine indica un profilo genetico mutante creato assemblando diversi geni X. Una possibilità che si sta concretizzando anche nella nostra realtà. Esiste infatti un sistema chiamato CRISPR/Cas9 che utilizza la proteina Cas9 per alterare il DNA. La proteina può riconoscere uno specifico tratto del codice genetico, tagliandolo e sostituendolo con un’altra sequenza genetica. Con questo sistema si possono cambiare i geni degli embrioni umani o rimuovere il DNA del virus dell’HIV da cellule infette. La cura delle malattie sarebbe solo il primo passo nella costruzione in laboratorio di un superuomo. Gli studi – oltre a sollevare dilemmi etici – sono tutt’altro che conclusi, ma sembra che anche nel mondo Marvel Sinistro abbia avuto dei problemi a pasticciare con il genoma mutante.

• Il cromosoma di Rasputin è composto dai geni mutanti di Quentin Quire (telepatia), Piotr Rasputin (pelle d’acciaio), Unus (campi di forza), Kitty Pryde (intangibilità) e Laura Kinney (fattore di guarigione).

• Momento puntacazzistico: Hickman usa le convenzioni corrette quando nomina le abbreviazioni dei geni (che dovrebbero stare fra i tre e gli otto caratteri) ma avrebbe dovuto metterli in corsivo, altrimenti sembrano nomi di proteine.

• Il programma SalCen Khennil nasconde un nome noto ai lettori degli X-Men: Salem Center, l’ubicazione della X-Mansion, sede della scuola per mutanti di Xavier.

• Nel canone Marvel, Nimrod è una sentinella proveniente da una realtà alternativa. È stata creata da Chris Claremont e John Romita Jr. nel 1985. È ispirato all’omonimo personaggio biblico, re dello Shinar (Mesopotamia) e discendente di Noè. Grande cacciatore, fu il primo fra gli uomini a costituire un potente regno.

• Nimrod utilizza il termine “femtofluido”. Nel sistema internazionale di unità di misura, il prefisso “femto” indica il fattore 10−15, cioè un milionesimo di miliardesimo. Viene usato in fisica atomica per misurare i raggi delle particelle fondamentali quali protone e neutrone. Non a caso, il destino di Cylobel è quello di venire dissolta in componenti infinitesimali.

• Sull’Asteroide K vediamo abitare quattro mutanti non meglio identificati: due sembrano essere Wolverine e Magneto, un terzo dovrebbe essere Xorn, mentre il quarto – un essere che pare un albero vivente – è difficile da identificare. Potrebbe essere Groot? In effetti, nella gestione di Avengers di Hickman, un Franklin Richards adulto viveva, in un futuro prossimo, su un asteroide insieme a Groot. Oppure potrebbe essere “Black Tom” Cassidy, mutante che negli anni ha sviluppato il potere di trasformarsi in una pianta umanoide o inviare la propria coscienza in un qualsiasi vegetale nelle vicinanze.

• La Covata e gli Shi’Ar sono razze celebri delle storie degli X-Men. I primi sono praticamente gli xenomorfi di Alien trasporti nell’universo Marvel; i secondi sono una razza aliena detentrice di un impero molto esteso che comprende culture e mondi differenti. Xavier ha avuto una relazione turbolenta – arrivando anche a sposarla – con l’imperatrice Lilandra. L’imperatrice Xandra è la figlia di Lilandra e Xavier, ed è apparsa per la prima volta nella serie Mr. and Mrs. X.

• Due parole sulla versione italiana della storia, curata da Fabio Gamberini (traduzione), Luca Scatasta e Marco Rizzo (adattamento): sono state fatte delle scelte interessanti, specialmente sui nomi, che vale la pena segnalare. Per esempio, il nome di Percival non è stato tradotto, come ci si sarebbe aspettato, in Parsifal. E i due Nimrod, The Lesser e The Greater, sono stati tradotti con “l’Inferiore” e “il Sommo”, due scelte che vanno contro i classici “il minore” e “il maggiore” affibbiati a regnanti e santi. La sfumatura è sicuramente diversa: Nimrod l’Inferiore è protagonista di scene che sfiorano il comico e forse gli adattatori, chiamandolo “l’Inferiore”, volevano far emergere questa componente di stupidità e dabbenaggine, contrapponendola all’austerità impersonale de “il Sommo”, che nel fumetto è un’entità evoluta e senza volto.

Frase dell’albo:

«Guardo tutta questa gente, e so che è solo uno spettacolo per chi ne ha bisogno. Una distrazione da ciò che sta accadendo davvero, se vuoi» (Moira MacTaggart, molto metatestuale).

I fiori di Krakoa:

Per chi fosse nuovo a questa guida, in questa sezione ci sono le tappe della crescita dei fiori di Krakoa, semi distribuiti a Lucca Comics & Games 2019 da Panini Comics. Nonostante le amorevoli nebulizzazioni d’acqua mattutine, le dieci piantine Chris, Grant, John, Jim, Jonathan, JRJR, Frank, Chuck, Marc e Pizzicotta non hanno dato segni di crescita, ma già si capisce che Chris sarà quello un po’ stronzetto e Chuck quello vessato dai bulli.

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