“Grandi registi vs. Marvel.” Questa può essere, in sintesi, la tendenza delle ultime settimane, che ha visto molti importanti cineasti esprimere la propria opinione sui film prodotti da Marvel Studios, ormai da più di un decennio al vertice delle classifiche degli incassi di tutto il mondo.
Ad accendere la scintilla è stato Martin Scorsese (Taxi Driver, Quei bravi ragazzi). Durante un’intervista a Empire per promuovere The Irishman, il regista ha espresso la propria opinione sui film Marvel, affermando di aver provato a guardarli ma di non ritenerli «vero cinema». «La cosa più vicina a cui posso paragonarli, al meglio delle loro possibilità, è un parco a tema. Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano.»
Scorsese ha poi sviscerato la sua argomentazione durante una conferenza stampa al London Film Festival, rimarcando come, a suo parere, questi film portino a un impoverimento culturale del cinema.
Repentina è stata la reazione di una serie di personalità del cinema che si è invece espressa in difesa dei cinecomic (tra questi:Damon Lindelof, Sebastian Shaw, Natalie Portman, Kevin Smith, Joss Whedon, Simu Liu, Taika Waititi). Tra gli altri, Samuel L. Jackson, che nei film Marvel interpreta il ruolo di Nick Fury, ha detto a Variety che «è come dire che Bugs Bunny non è divertente. I film sono film. Non a tutti piacciono i suoi di film. A noi sì, ma c’è un sacco di gente che pensa che non dovrebbe girare film. Ognuno ha un’opinione, va bene. Questo di certo non impedirà alla Marvel di fare altri film».
James Gunn, regista e sceneggiatore del franchise Guardiani della Galassia, ha affidato a Instagram la sua opinione, scrivendo che quella di Scorsese è una mentalità che rientra perfettamente nel modo di pensare di una persona compassata: «Molti dei nostri nonni pensavano che tutti i film di gangster fossero uguali, spesso definendoli “spregevoli”. Alcuni dei nostri bisnonni pensavano lo stesso dei western e credevano che i film di John Ford, Sam Peckinpah e Sergio Leone fossero tutti identici».
Ospite al programma radiofonico di Howard Stern, Robert Downey Jr. (Iron Man) ha invece detto di rispettare l’opinione del cineasta, aggiungendo però di aver trovato insensate le sue parole: «Sarebbe come dire che Howard Stern non è radio».
A soccorre Scorsese è arrivato Francis Ford Coppola (Il padrino), il quale, durante il conferimento del premio Lumiere a Lione, ha affermato che «quando Martin Scorsese dice che i film Marvel non sono cinema ha ragione, perché dovremmo aspettarci di imparare qualcosa dal cinema, di guadagnare qualcosa, un’illuminazione, una conoscenza, una qualche ispirazione. Non so se qualcuno riesca a provare una di queste sensazioni vedendo sempre lo stesso film. Martin è stato gentile a dire che non è cinema. Non ha detto che sono spregevoli, quello lo dico io adesso».
Di nuovo, i commenti non si sono fatti attendere. Lee Unkrich, regista di Toy Story 3 e Coco, in un tweet poi rimosso, ha dichiarato che Coppola era andato in visita alla Pixar tempo fa e aveva liquidato con sufficienza i film dello studio. Peter Ramsey, uno dei registi di Spider-Man – Un nuovo universo, ha invece difeso Coppola su Twitter, scrivendo che il regista de Il padrino ha avuto modo di visionare il cartone dell’Uomo Ragno e di averne apprezzato il taglio stilistico, «quindi non è così perentorio».
Alle varie personalità del cinema e dell’animazione si sono aggiunti anche i fan, che i sui social hanno dato il via a una vera e propria campagna denigratoria nei confronti di Scorsese e Coppola, arrivando in alcuni casi persino a definirli «invidiosi» del successo dei film Marvel.
L’ultimo in ordine di tempo a dire la sua sulla questione è stato il regista inglese Ken Loach (Riff Raff, Bread and Roses) che a Sky News ha riferito di trovare quel genere di film «noiosi. Sono commodity, come hambuger. Si tratta di costruire commodity che porteranno profitto a una grossa corporazione – sono un esercizio cinico. Sono un esercizio di mercato che non ha niente a che vedere con l’arte del cinema».
Considerando che i Marvel Studios hanno intenzione di continuare a produrre film per ancora molti anni, è verosimile che questa polemica sia tutt’altro che chiusa. Anche perché, probabilmente, irrisolvibile. La chiave di lettura potrebbe essere un’altra, come sottolineato da Michael Cavna sul Washington Post: «Perché ai fan interessa così calorosamente quello che due eminenti autori hanno da dire sui contenuti di un film di supereroi mainstream, soprattutto considerando che Scorsese ha ammesso di non averli visti? […] I fan dei supereroi semplicemente non hanno bisogno dell’approvazione paternalistica di questi padrini di Hollywood».
Leggi anche:
• “Avengers: Endgame” supera “Avatar” e diventa il film che ha incassato di più nella storia
• Guida al binge-watching dei film Marvel
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui.