Questa settimana, per la rubrica #tavolidadisegno, siamo entrati nello studio di Lorenzo Magalotti, membro del collettivo Skeleton Monster e disegnatore del webcomic Walter dice, recentemente raccolto e pubblicato in volume da Magic Press.
Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
In questo momento sono al lavoro su un videogioco, un’avventura grafica chiamata The Belpaese. Mi occupo di illustrare gli sfondi e di creare e animare i personaggi. Per quanto riguarda i fumetti, ho appena finito di disegnare il quarto episodio della serie Wilder Australia, scritta da Leonardo Favia e mi sto accingendo a disegnarne il sesto. Inoltre, col mio pard Dario Sicchio, abbiamo appena iniziato a lavorare su un nuovo progetto, il quale definirei a dir poco “contorto”.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
Da qualche tempo mi sono convertito completamente al digitale, quindi i miei strumenti sono il macbook e la cintiq. Come potete vedere dalle foto, sulla mia particolarmente disordinata scrivania sono presenti anche matite e pennarelli, che però, almeno per il momento stanno lì solo per fare scena. La verità è che i Fabriano costano assai.
C’è qualche abitudine che ami predisporre prima di metterti a disegnare?
In realtà nessuna. Non ho rituali particolari. Quando arrivo in studio (lo Skeleton Monster, a Roma) predispongo il computer e la tavoletta grafica, scorro un po’ la home di facebook e appena la voglia di lavorare mi assale la schivo e scorro Facebook un altro po’. Al massimo poi ascolto la mia playlist di sigle dei cartoni (rigorosamente in cuffia, che poi sfottono).
Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?
Diciamo che vado a periodi. In base a ciò su cui lavoro in quel momento mi metto a portata di mano i fumetti che mi possono tornare utili in quel momento. Per Walter Dice, ad esempio, ho guardato moltissimo le tavole di Bryan Hitch, non tanto per tratto o stile (assolutamente lontani dai miei), ma per le inquadrature, con le quali penso che Hitch riesca a trovare delle soluzioni estremamente narrative. In altri casi guardo le sintesi utilizzate da Cameron Stewart o da Chris Samnee e consulto spesso anche parecchi manga. Inoltre, anche se dalle foto non si vede, ultimamente mi sto guardando il Pinturicchio, di cui tengo appeso qualche originale alle mie spalle.
C’è un oggetto in particolare a cui tieni particolarmente?
Forse avrete notato il pony rosa sulla mia scrivania. Ebbene, oggi non vi parlerò di quello, ma di Stefano Simeone, creatura ben più singolare e misteriosa che si trova all’altro capo del mio studio. Questo concentrato di nervosismo e gentilezza (accoppiata rara, lo so) allieta le giornate dello Skeleton Monster con amabili chiacchiere alternate a scatti d’ira dal momento in cui varca la soglia sino al momento in cui ci saluta per tornare verso villa Wayne (questo il nome della sua magione). In questo momento è alle mie spalle che controlla quello che scrivo. Gli vogliamo tutti un grandissimo bene. Sì.