HomeRecensioniNovitàPénélope Bagieu su Mama Cass, anticonformista before it was cool

Pénélope Bagieu su Mama Cass, anticonformista before it was cool

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Bao Publishing porta in Italia California Dreamin’, il lavoro più recente ed ambizioso di Pénélope Bagieu, ex enfant terrible della bédé, oggi terrible trentacinquenne, osannata in patria. Già nota al pubblico nostrano per le sue produzioni umoristiche, si cimenta qui con la vita e le opere di Mama Cass Elliot, al secolo Ellen Cohen, esuberante membro dello storico gruppo dei Mamas & Papas.

“Esuberante” è dire poco. Lo straordinario carisma della gigantesca Cass straripa da ogni pagina, da ogni vignetta, da ogni balloon. Che personaggio, che talento incredibile, che carattere invidiabile.

Leggi le prime pagine di California Dreamin’

california dreamin bagieu

La storia di Ellen Cohen, ebrea di Baltimora, figlia di un cagionevole negoziante melomane, non è narrata in prima persona ma da tante voci diverse, 17 capitoli (più prologo ed epilogo) per 17 persone entrate nella sua vita, per restare o sparire. Dagli inizi, raccontati dai familiari e dai compagni di scuola, fino al trasferimento a New York, dove compaiono le voci di amici, fidanzati, musicisti. Lei, fin dalle superiori, è l’amica sfrontata più simpatica di tutte, più trascinante e folle. La sua mole enorme scompare prima dietro a un temperamento spregiudicato e poi dietro alla voce, quando le sue potenzialità vengono a galla. Voleva essere una star, sapeva che lo sarebbe diventata, e tutta la sua vita è per lei fin dall’inizio una grossa freccia puntata verso il successo, nonostante l’ambiente ordinario in cui vive e le sue fattezze non proprio da copertina.

California Dreamin

Poco più che ventenne, siamo nei primi anni Sessanta, si trasferisce nella Grande Mela, dopo aver studiato canto, fatto i più disparati lavoretti, letto gli autori della Beat Generation (all’epoca un movimento decisamente attuale, non il simulacro di fasulla nostalgia che è oggi), aver scoperto le canne e la ribellione giovanile, e dopo aver conosciuto Tim, che le propone di formare un duo folk con lui. Cass detesta il folk, odia Joan Baez, lei che decisamente non ha quello stile da “piccola cerbiatta indifesa”, ma accetta perché New York è una meta troppo ambita, e anche perché Tim ha un fascino che non la lascia indifferente. Sarà il primo a “friendzonarla”, ovvero a fare di lei la migliore amica e la partner perfetta sul palco, ma niente di più. E questa diventerà la costante dei rapporti sentimentali di Cass: una condanna.

Dopo Tim sarà la volta di Denny, con cui forma il gruppo dei Mugwumps e di cui resta perdutamente innamorata per lungo tempo, nonostante la friendzone in cui lui la relega. Grazie a Denny entrerà poi nel gruppo che prenderà il nome di Mamas & Papas, forzando il volere di John, leader della band insieme alla moglie, la bellissima, biondissima e magrissima Michelle. L’alchimia fra i quattro è delicata e si regge su rapporti ambigui (il matrimonio sbilenco del burbero John con la dolce Michelle, l’attrazione di Denny per quest’ultima, forse ricambiata forse no, l’amore di Cass per Denny, che per lei prova solo un sentimento di amicizia fraterna), tanto che Michelle, sinceramente dispiaciuta per la situazione di Cass, nel capitolo raccontato dal suo punto di vista arriva a dire: «Cass non ha nessuna amica donna. Lei esiste attraverso amicizie ambigue e corteggiamenti. Questo esclude automaticamente le ragazze (tanto più me).»

Bagieu è bravissima a delineare la psicologia di Cass che, se all’esterno è un fiume in piena, un corpo sgraziato ma elegantissimo, una personalità fiera e meravigliosamente ironica (una strofa della canzone Creeque Alley recita “And no one’s gettin’ fat except Mama Cass”), una fattona di LSD che pensa solo a diventare una star, dentro soffre come un cane perché non può avere l’uomo che ama, innamorato di una che è il suo esatto opposto. Sebbene donna pienamente consapevole del suo corpo, del tutto impermeabile a quello che oggi chiameremmo body shaming, non si può non pensare che quelli erano gli anni della rivoluzionaria minigonna di Mary Quant e di Twiggy, l’efebica (per non dire anoressica, ché ancora non si usava) modella che la lanciò. Proprio per questo, ancora di più, la figura di Mama Cass risulta attualissima nella rivendicazione di una femminilità anticonformista lungi dall’essere fondata sulla perfezione delle forme.

California Dreamin

La sua storia è innegabilmente simile a quella di un’altra icona dell’epoca, Janis Joplin. Di lei più giovane di soli due anni, voce fenomenale (anche se del tutto diversa), personalità travolgente e perennemente strafatta di qualsiasi droga, anche Janis è stata per sempre amica e amante, mai davvero amata, sempre ferita e abbandonata (il documentario Janis del 2015 ripercorre splendidamente la sua vita; se ne consiglia la visione, da abbinare alla lettura di questo fumetto, per farsi un’idea concreta dello star system dell’epoca). Mentre lei è nel tristemente nutrito club delle grandi rockstar morte a 27 anni, Cass arriverà fino a 32 prima di essere stroncata nel sonno da un infarto, dovuto all’obesità.

I Mamas & Papas hanno vita breve (1965-1968) ma diventano emblemi del movimento hippie e infilano un successo dopo l’altro. La loro canzone più nota, California Dreamin’, è quella che li lancia, e Bagieu dipinge con cura il momento in cui nasce. Lo stile dell’autrice ricorda lo spigoloso tratto dei film Disney degli anni Sessanta e le sue linee a matita, all’apparenza essenziali, rivelano invece una complessità più profonda. È sorprendente come riesca a caratterizzare fisicamente tutti i personaggi con pochi tratti, a modulare le espressioni e a far sembrare il grigio della matita mille colori diversi.

California Dreamin

Se amate l’epoca dei figli dei fiori, se vi piace la musica e vi appassionano le vite delle grandi rockstar, se subite il fascino delle forti personalità e vi lasciate ispirare da donne fiere e indipendenti, questo fumetto è quello che fa per voi. Per Pénélope Bagieu si tratta del libro certamente più sofisticato cui abbia mai lavorato, con cui forse tenta di affrancarsi da quello stile leggero che l’ha resa protagonista indiscussa del fumetto “girlie” francese. Ma il suo sguardo nascondeva una profondità inaspettata, e se nella prossima fase della sua carriera continuerà su questi livelli, ne vedremo delle belle.

California Dreamin’
di Pénélope Bagieu
traduzione di Francesco Savino
Bao Publishing, 2017
280 pp, B/N
19,00 euro

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