Sulla scia della polemica lanciata ieri dal Collectif des créatrices de bande dessisée contre le sexism, che ha chiesto di boicottare il Grand Prix di Angoulême perché tra i nomi in lizza non figura nessuna donna, diversi autori, tra cui Joann Sfar, Riadd Sattouf, Daniel Clowes, Charles Burns, Etienne Davodeau e Milo Manara, hanno scelto di boicottare il premio.
Dopo diverse ore di silenzio e una polemica montante che è dilagata in fretta sui social network, l’organizzazione di Angoulême, tramite una dichiarazione dell’amministratore delegato, aveva deciso di non apportare nessuna modifica alle candidature del Grand Prix. Adesso, in un comunicato ufficiale, fa dietrofront e annuncia:
«Senza rimuovere altri nomi, aggiungeremo nuovi nomi di altre autrici alla lista dei candidati per il titolo del Grand Prix 2016».
Si attende dunque gli sviluppi del caso e, ovviamente, altre eventuali conseguenze.
Il Grand Prix de la ville d’Angoulême, va ricordato, è uno dei più attesi e prestigiosi fra i riconoscimenti attribuiti dal festival francese, ma non riguarda opere a fumetti pubblicate nell’anno di elezione. Si tratta, infatti, di un premio alla carriera. Un riconoscimento che costituisce una vera e propria consacrazione degli autori più significativi del panorama francobelga, con uno sguardo internazionale – grazie a una maggiore apertura negli ultimi anni (con nuove procedure di ‘voto’: a scegliere i candidati è lo staff del festival, mentre a eleggere il vincitore sono tutti gli autori presenti al festival).