Uno degli aspetti più controversi della figura di Frank Miller – su cui da anni i lettori ormai si dividono – è quello che riguarda il suo pensiero politico. I suoi ideali, oltretutto, hanno spesso sconfinato i limiti della sua mente per riversarsi nei personaggi, a partire dal Batman indurito e invecchiato di Il ritorno del Cavaliere Oscuro. In un’intervista concessa al magazine americano Vulture, però, Miller ha approfittato di alcune domande mirate per chiarire il suo modo di vedere il Cavaliere Oscuro e la politica, con delle risposte che di certo puntualizzano alcune cose, ma che d’altra parte sollevano forse ulteriori dubbi.
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Sulla questione del ruolo di Batman come anti-eroe, Miller ci ha tenuto a smentire la consueta interpretazione del personaggio:
«L’errore principale, credo, sta nel fatto che la gente pensava che io avessi presentato Batman come anti-eroe, quando, invece, lo avevo pensato come il più puro degli eroi. L’idea era che fosse, come Robin Hood, un personaggio calato in un periodo in cui l’ordine prestabilito era sbagliato e doveva essere sovvertito. Quindi lui era, politicamente, un radicale e un rivoluzionario che voleva rovesciare uno stato di polizia corrotto. Era un tipo di storia molto patriottico e fedele alla legge, ma le autorità prestabilite stavano facendo la cosa sbagliata, quindi ci voleva un fuorilegge per riportare la giustizia.»
Dopo aver specificato di essere un libertario e non un repubblicano, Miller ha detto la sua anche sull’uso delle armi e su chi ha votato di recente:
«Sono un cacciatore, quindi non sono contrario alle armi da fuoco. Ma lo sono se si parla di usarle contro le persone. Dovete considerare che ho votato Hillary Clinton come presidente, quindi non posso essere troppo favorevole alle armi da fuoco.»
Miller ha poi rassicurato i fan sulle proprie condizioni di salute, affermando di passarsela ormai bene.