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Le prime 9 pagine de Le Variazioni d’Orsay, il nuovo fumetto di Manuele Fior

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Il primo ottobre esce in libreria e fumetteria Le Variazioni d’Orsay, il nuovo graphic novel di Manuele Fior pubblicato da Coconino Press. Di seguito, in anteprima, mostriamo le prime 9 tavole.

Il fumetto, sviluppato per l’editore francese Futuropolis, è realizzato in collaborazione con il Museo d’Orsay di Parigi. «Quando mi hanno proposto il progetto, ho subito accettato: questo è, per me, il museo più bello di Parigi». Ci raccontava Fior nel febbraio 2014, durante le prime fasi di concepimento dell’opera. «Il periodo storico su cui si concentra – una trentina d’anni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento – è quello che mi ritrovo più spesso a guardare e copiare. Passo quindi delle mattinate o pomeriggi vagando per le collezioni, fantastico, poi torno a casa, e improvviso».

Costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900, e adibito a stazione, oggi il Musée d’Orsay di Parigi è uno dei musei più importanti d’Europa. Nelle sue stanze e lungo i suoi corridoi sono esposti alcuni tra i più significativi capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo.

Ne Le Variazioni d’Orsay Manuele Fior, autore dei graphic novel Cinquemila chilometri al secondo e L’intervista, ci guida tra le sale del museo parigino in un viaggio onirico tra passato e presente. Un affresco corale, ricco di aneddoti, in cui varie voci si passano il testimone. Artisti, visitatori, custodi e creature immaginarie entrano ed escono dalle sale, in storie incasellate l’una nell’altra. Un’intreccio di racconti che si svolgono a cavallo del XIX e XXI secolo e che ha come sfondo le pareti del museo.

«C’è molto degli impressionisti, soprattutto Degas, un personaggio controverso, poco politicamente corretto. L’ho usato come snodo, come filo rosso tra altri aneddoti e storie, di artisti a lui contemporanei ma anche di personaggi che non hanno niente a che vedere», ha raccontato Fior all’Ansa. «Un esercizio di stile sulla narrazione, e anche una serie di variazioni intorno al Musée d’Orsay, che è un museo importante ma anche un edificio dalla storia complessa. È stato stazione, parcheggio, circo, poi a un certo punto lo si voleva buttare giù, e alla fine è diventato quello che conosciamo oggi».

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