Tim Sale
Negli anni Novanta Batman è segnato da due tendenze rappresentative opposte: da una parte la dimensione fisica dei film e dell’iperrealismo alla Alex Ross, dall’altra l’estrema stilizzazione di Norm Breyfogle, Kelley Jones e Tim Sale.
Quest’ultimo ha lasciato il segno, sempre in coppia con Jeph Loeb, su Il lungo Halloween e Vittoria oscura, sull’antologica Legends of the Dark Knight e poi sugli speciali di Halloween. Il Batman di Sale è un eroe statuario, il cui mantello è ora un cumulo di stracci al vento, quasi fosse la personificazione della morte, ora un’ariosa appendice del suo costume che ravviva la tavola. Si fanno notare anche il suo Bruce Wayne, compassato uomo anni Quaranta alla Robert Mitchum, e la sua capacità di differenziare le fisionomie dei personaggi.
Criticato per il suo design d’impatto ma fin troppo grottesco, Sale va ammirato nelle grandi pagine de Il lungo Halloween, in particolare nel quinto capitolo, San Valentino, dove troviamo nell’ordine: scazzottate, Selina Kyle e scazzottate con Selina Kyle e Poison Ivy (ma poi volete mettere la Poison Ivy di Sale con quella post-New 52?).