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Cosa pensano i francesi di Zerocalcare?

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A ottobre 2014, pubblicato da Paquet, Zerocalcare ha esordito in Francia con La profezia dell’armadillo, tradotto per l’occasione con La prophétie du tatou. Siamo andati a vedere com’è stato accolto il libro e – più in generale – il lavoro del fumettista italiano, raccogliendo alcune delle recensioni apparse online.

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Il giudizio del sito Auracan è positivo e mette l’accento sulla vasta carrellata di personaggi pop (e bizzarri) presenti all’interno del libro e sull’universalità delle situazioni trattate:

«Con un disegno dolcemente trash, l’autore anti-eroe ci porta a conoscere i suoi strani amici, ma anche Alf, Darth Vader, Pavlov, re Leonida da 300, una ecologista indiana, alcuni zombie o anche il regista Terrence Malick. […] E l’insieme funziona alla perfezione, poiché senza dubbio la forza di questo volume felicemente bizzarro è il fatto che ognuno potrà ritrovarsi, in un punto o in un altro, in una delle riflessioni del personaggio principale o in una delle situazioni rappresentate.»

Anche il giudizio di Sceneario è tutto sommato positivo, sebbene non venga risparmiata una piccola critica alla colorazione:

«Grazie al suo disegno istintivo, ben affinato e fortemente influenzato dai manga con un sacco di espressioni esagerate e di ambientazioni semplificate, l’autore rende totalmente credibile l’atmosfera di un luogo, che sia la stanza di uno studente, un bar o il quartiere di una città. Zerocalcare dona ai suoi personaggi tratti marcati. Dal punto di vista della colorazione invece, la paletta di Valeria Leopardi manca di sfumature. […] Ma dimenticate questa piccola debolezza, tanto questo fumetto è divertente e comicamente bizzarro. Anche se la storia è triste, Zerocalcare non cade mai dentro alla drammaticità. Al contrario, fa riferimento a una serie di emozioni e a videogiochi, cartoni animati e film di genere all’interno dei quali chiunque abbia meno di quarant’anni si può ritrovare. Ci si sorprende a ridere tutti soli, con un armadillo al nostro fianco.»

Promozione piena da parte di Planete BD, che riferendosi al lavoro di Zerocalcara arriva addirittura a parlare di poesia:

«Alcuni finali di capitolo sono momenti di poesia, tanto l’autore si apre con delicatezza ed emozione dissimulata. Anche la parte grafica è piena di trovate affascinanti. Ogni elemento è disegnato in maniera originale: i personaggi sono zoomorfi, così da mantenere l’anonimato, e  l’autore si diletta a rappresentare le sue voci interiori utilizzando personaggi di finzione ben conosciuti. Il disegno falsamente caricaturale è pertanto assai d’impatto: tutto è pieno di vita e ammirevolmente rappresentato.»

La recensione di Parutions – la più preparata fra tutte quelle apparse online (fra le altre cose è l’unica a citare Boulet come influenza di Zerocalcare) – intravede poca originalità del libro e sottolinea la presenza di molti cliché. Il giudizio è comunque positivo: il lavoro del fumettista romano è definito ‘un felice momento di buonumore’:

«E non c’è bisogno di avere paura del ‘già visto già letto’, questo piccolo libro è un felice momento di buonumore, per niente rivoluzionario, non troppo originale, ma pieno di idee divertenti e trovate felici. […] Con Zerocalcare, anche se non siamo dalle parti di Umberto Ecco [sic], almeno ci si diverte un po’. Il ragazzo ha talento, procede spedito, sa raccontare bene e le idee fioriscono. Alcune cose sono state rubate qui o là (grazie, Boulet), ma non è grave, fa senza dubbio parte del gioco. Perché, ed è una cosa miracolosa (Rebibbia-Vaticano 20 minuti in macchina), sebbene La prophétie du tatou sembri contenere tutti i cliché del genere (tematiche quotidiane; disegni standard; un personaggio accompagnato dalla sua coscienza personificata da un animale, in questo caso un armadillo…), il libro risulta comunque estremamente divertente.»

Infine, anche il giudizio di Benzine Mag è positivo e sottolinea gli aspetti già notati dal resto delle recensioni:

«Scopriamo una sequenza di brevi storie autobiografiche che, messe una di fianco all’altra, formano un racconto pieno di comicità, tenerezza, ironia e umorismo sulla vita di questo ragazzo non davvero pronto ad affrontare la realtà della vita. All’interno di uno stile vivo, con disegni molto colorati che evocano un fumetto all’apparenza destinato ai giovani, La prophétie du tatou si rivolgerà tuttavia al largo pubblico e piacerà a tutti coloro i quali, come l’autore, in un momento della loro vita si sono trovati nel corpo di un adolescente, divisi fra i piaceri e le preoccupazioni e le responsabilità di un adulto.»

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