HomeFocusProfiliRetina compie due anni. Intervista a Elena Orlandi

Retina compie due anni. Intervista a Elena Orlandi

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Dopo due anni di attività, la “piattaforma di distribuzione e promozione di fumetti in formato digitale, pensata per facilitare la circolazione di opere altrimenti invisibili” denominata Retina Comics dai suoi fondatori Davide Catania e Elena Orlandi, si è regalata un ampio restyling del sito. Gli autori che hanno collaborato al progetto – oltre allo stesso Catania, anche Francesco Cattani, Maicol & Mirco, Ratigher, AkaB (e altri ancora che trovate qui) – hanno reso Retina, durante questo periodo, uno degli spazi digitali più interessanti nel mondo del fumetto indie italiano. Per l’occasione, abbiamo contattato Elena Orlandi per farle qualche domanda a proposito del lavoro e delle prospettive di Retina.

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Quanti titoli avete pubblicato? 

Attualmente abbiamo 35 titoli nella sezione italiana e 9 sul sito inglese.

Avete avuto lettori stranieri?

In due anni Retina ha avuto circa 15000 visitatori, di questi un decimo sono stranieri (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, etc.). Una delle nostre ispirazioni principali quando abbiamo iniziato con Retina è stato Electrocomics di Ulli Lust e quando l’abbiamo conosciuta l’anno scorso gliel’abbiamo detto. Ogni volta che ci muoviamo per fiere ci portiamo dietro i nostri flyerini da spacciare in giro.

 Quali autori avete in programma di pubblicare?

I prossimi autori pronti sono Nicolò Pellizzon, con una storia breve recuperata da una precedente uscita su rivista (la storia è uscita oggi, la trovate qui – NdR), e Fabio Tonetto, con una raccolta delle sue storie con protagonista Ren Rocchi. Sto iniziando a tradurre anche un autore francese, di cui vi parlerò quando i tempi saranno maturi. E poi abbiamo tanto altro che bolle in pentola. Vorremmo per esempio aprirci alle riviste e ai collettivi, recuperando magari primi numeri ormai esauriti.

 Cosa significa per voi fare digital publishing? 

Per noi significa avere la possibilità di arrivare a più persone possibile, anche se siamo consapevoli che a mano a mano che l’offerta cresce dobbiamo diventare sempre più selettivi per essere facilmente riconoscibili, e muoverci bene sui social e sul web; essere presenti per essere visibili. Il digitale significa anche tagliare i costi e riuscire comunque a promuovere libri e storie di qualità. Ci tengo a sottolineare che facciamo tutto io e Davide: selezioniamo i titoli, li prepariamo tecnicamente, li traduciamo (in italiano o in inglese), li promuoviamo. il sito è creato tecnicamente e graficamente da Davide. Non abbiamo nessun capitale, facciamo tutto per passione e perché crediamo nella nostra offerta culturale, quindi il costo vivo è solo il nostro tempo e il nostro lavoro. Dato che pensiamo che queste due cose siano importanti stiamo pensando a possibilità che, pur rispettando le caratteristiche con cui è nata Retina, possano retribuirli almeno in parte. Finora siamo stati totalmente irregimentati, come ci si confà, ma stiamo stendendo lo statuto per costituirci Associazione Culturale, in modo che sia più facile organizzare mostre, presentazioni, far girare gli autori anche fisicamente.

Cosa serve a un sito indie come Retina per crescere?

Ha bisogno di visibilità, passaparola, gente che venga a leggere e a comprare e che ne parli in giro, faccia girare sui social. Tutto questo crediamo che non possa essere forzato, ovviamente, ma speriamo che la qualità che offriamo venga riconosciuta e faccia circolare le storie dei nostri autori.

"Barcazza", Francesco Cattani
“Barcazza”, Francesco Cattani

 

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